La luce
entra dalla finestra
e, arretrata
la mia anima ne respinge
candore e pulizia.
La notte è migliore
basta una stella
per indovinare la strada,
basta un cammino
per sopravvivere.
La vita
quaggiù
non è che albero muto
e spoglio
fatto di tanti rami nodosi
come reti senza apertura
come bocche senza ossigeno.
Mia povera bambina
che porto in fondo all'Anima
ti ho chiusa, al buio,
segregata, stuprata,
qualche bagliore solo ogni tanto
quando apro la porta
per farti visita,
luce che tu ormai respingi.
La luce
conosce deserti sconfinati
e inattesi
acque limpide
e torbide, fiumi neri
coscienze sporche
di mani sporche e occhi vuoti
vestiti stretti
di vergini partorienti,
esseri che si disfano del bene.
La luce
entra dalla finestra.
Grugnendo
lei tira la tenda.
Finalmente,
la solita ombra
- Blog di Paolilla
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