Scritto da © Aurora - Gio, 28/04/2011 - 13:38
E’ piccolo, piccolo, sembra un pulcino, si perde nel lettino. Le sue manine, nascoste dalle raggrinzite pieghe delle lenzuola, si muovono lentamente cercando un orsacchiotto vecchio, spelacchiato, ma amato.
E’ piccolo Jordan, più piccolo dei suoi sette anni. Un ricciolo bruno, ribelle alle bende, gioca con un raggio di sole. Un raggio di primavera che addolcisce quel piccolo visino pallido. Sta male Jordan, è debole, sempre più debole. La sua voce è flebile pari ad un sussurro di vento, ma i suoi occhi …. i suoi son più grandi di due stelle più di loro brillano. I suoi occhi parlano, sorridono, abbracciano la vita che lentamente se ne sta andando.
Gloria guarda il suo bambino, ha gli occhi gonfi di lacrime, di dolore ma non può piangere. Non ancora. Deve sorridere e parlare a Jordan del domani, dei suoi amici che lo stanno aspettando, della Juve che sta vincendo, del mondo che cammina.
Sul comodino un mazzetto di margherite: un po’ di parco, le foto di Bubu, il suo cane, e un palloncino azzurro un po’ afflosciato.
Palloncini colorati che salgono al cielo e scompaiono tra le nuvole. Palloncini che arrivano al sole e al sole regalano un po’ di colore.
E racconta Gloria, ancora racconta la stessa favola a Jordan. E Jordan sorride cullandosi nelle parole, giocando con i palloncini, sorride e lentamente si addormenta.
E la storia ricomincia mentre una lacrima silenziosa bagna il volto di Gloria
“Ha un viso tondo e rubizzo, un capotto liso sui gomiti, un mazzo di palloncini colorati in mano.
E’ l’ultimo uomo di questa storia”.
E’ piccolo Jordan, più piccolo dei suoi sette anni. Un ricciolo bruno, ribelle alle bende, gioca con un raggio di sole. Un raggio di primavera che addolcisce quel piccolo visino pallido. Sta male Jordan, è debole, sempre più debole. La sua voce è flebile pari ad un sussurro di vento, ma i suoi occhi …. i suoi son più grandi di due stelle più di loro brillano. I suoi occhi parlano, sorridono, abbracciano la vita che lentamente se ne sta andando.
Gloria guarda il suo bambino, ha gli occhi gonfi di lacrime, di dolore ma non può piangere. Non ancora. Deve sorridere e parlare a Jordan del domani, dei suoi amici che lo stanno aspettando, della Juve che sta vincendo, del mondo che cammina.
Sul comodino un mazzetto di margherite: un po’ di parco, le foto di Bubu, il suo cane, e un palloncino azzurro un po’ afflosciato.
Palloncini colorati che salgono al cielo e scompaiono tra le nuvole. Palloncini che arrivano al sole e al sole regalano un po’ di colore.
E racconta Gloria, ancora racconta la stessa favola a Jordan. E Jordan sorride cullandosi nelle parole, giocando con i palloncini, sorride e lentamente si addormenta.
E la storia ricomincia mentre una lacrima silenziosa bagna il volto di Gloria
“Ha un viso tondo e rubizzo, un capotto liso sui gomiti, un mazzo di palloncini colorati in mano.
E’ l’ultimo uomo di questa storia”.
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