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Oggi forse dovrei andare al mercato

Queste giornate sembrano volare tra un pensiero di noia ed uno di nuovi azzardati propositi, l’altalena della mente non si ferma e cerca disperatamente un appiglio per poter riprendere a gioire di ogni piccola cosa. L’abitudine a questi stati d’animo non si traduce in una maggiore abilità nel trovare una via d’uscita, ma forse solo, sapendo che ce la farò, attendo con più pazienza che qualcosa accada per salvarmi….
 
…che qualcosa accada… ma nel frattempo bisogna prendere una benchè minima decisione, quel piccolo sforzo che mi porterà ad uscire di casa, di sicuro senza meta, ed assolutamente sola, con gli occhi vuoti di precedenti immagini, il cuore aperto alla novità, lo sguardo vergine come di rinascita...
 
…di rinascita…il lume sul comodino è ancora acceso anche se la giornata è iniziata da un pezzo e il sole filtra tra le persiane annoiate urlando qualcosa in maniera incomprensibile e molesta. Oggi non andrò al lavoro, andrò al mercato…
 
…andrò al mercato…non mi serve nulla, ed è proprio per questo che andrò al mercato. Non c’è nulla di preciso che possa attirare la mia attenzione, ed è proprio per questo che andrò al mercato.
Sono grigia dentro e fuori, ed è proprio per questo che andrò al mercato.
 
…sono grigia dentro e fuori…si, questo maglioncino color topo andrà bene, vorrei sembrare ciò che sono, capelli sciolti e lisci, occhiali scuri, stivali comodi, nuvole nel cervello, senza ombrello. Sono pronta per un acquazzone che possa rilavarmi fino alle ossa. La camminata è così calma che qualcuno si volta a guardare, e ad ogni passo guardo anch’io, con quella sensazione da telecamera /radar ad angolo giro, scrutando, captando, annusando e analizzando quello che non si guarda mai quando si va di fretta…
 
…di fretta…è una condizione che non può essere connaturata a quella farfallina colorata sul muro, con ali fragili di vento e una vita sconosciuta dal tempo, breve, inafferrabile, intensa. Eppure calma.
 
…calma…la metropolitana è ormai partita, persa per un pelo, ma perso cosa? Guadagnati sette minuti in più per guardare, analizzare, scrutare , ascoltare, annusare, la gente del tunnel, la musica dell’attesa, il piacere di non avere meta, obiettivi, ansie inutili. Libera…
 
…libera…come l’aria. Cellulare spento. La porta della metro si apre ed io lascio uscire prima tutti, varco la soglia, mi avvio all’ascensore. Attendo che ce ne sia uno semivuoto, il vantaggio di non avere niente da fare… Una bambina mi guarda da sotto in su, e poi mi porge una caramella! Al limone.
 
…una caramella…quando ero piccola mi piacevano quelle ripiene di crema, con la carta rossa. Ed ecco che i colori delle bancarelle cominciano ad apparire e a colorare la mia mattinata. All’inizio un leggero fastidio mi assale in mezzo al chiasso, la folla, il rumore, poi pian piano mi immergo e sprofondo tra i vicoli pieni: io sono il gatto che scappa, la bimba che piange, il vecchio piegato, il giovane urlante. Io ho le mani protese, il viso scavato, la musica in testa. E sono fontana, e albero, e frutto, e uva succosa, e rossa anguria. Io sono ragazza che ride, che ha fatto filone, che si affaccia al balcone.
Sono vestito che penzola al vento e maglietta abbandonata al sole, vecchio ricamo di un tempo,  bambolina di pezza senz’occhi e una scarpa rotta per terra.
 
...per terra…ed è dalla terra che piano sento salire una strana energia, vitale, calda e fresca allo stesso tempo, come un’ondata marina , come un concerto di archi, come un profumo di fiori, come un bacio.
Come una nuova veste bianca, di velo, come una doccia tiepida, un affondare piano in un lago di morbida neve, di panna forse, un assaggio di cioccolato caldo, liquido e puro, un abbraccio.
Un sorriso pieno di occhi di luce, una montagna di fresco morbido prato, una nuvola celeste che mi avvolge.

Eccomi, arrivo. Ora so dove andare. Non so come ho fatto prima a non capirlo. Ho qualcosa da dire a tutti. Oggi comincerò da te. So che mi aspetti. Il mondo mi aspetta. O ero io che aspettavo di vedere il mondo, ancora una volta, per la prima volta.

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