Scritto da © Daniele Alfieri - Sab, 08/01/2011 - 11:55
Potessi essere esile rosa
che si posa sul tuo naso.
Potessi essere quella coppa
quando tocca la tua bocca.
Potessi essere fresco mare
che arrossisce al tuo nuotare.
Potessi essere mera luce,
non quell’aura soave e truce.
Potessi essere le mie mani,
il seno, i suoni ora lontani.
Ma il veleno che ora emani
pone fine al tuo tranello,
tu mi hai in cura, hai un coltello
che mi squarcia cuore e petto.
Non m’interessa (il poeta muore)
chi giace ora sul tuo letto.
Potessi poi essere il buio
che veglia dolce sul tuo sogno.
Potessi ancora essere tuo,
in realtà più non lo sono.
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