Scritto da © 'O Malament - Mar, 27/08/2013 - 12:17
Ti chiamavo acciughina, con questo intendendo
Che ti vedevo magra come il pesce azzurro
Di cui il nome
Che ti vedevo magra come il pesce azzurro
Di cui il nome
Un giorno di fine aprile a uno sconosciuto
Al banco del bar sulla spiaggia, volgendo
Lo sguardo a te che nello stesso istante
Sorgevi citerea grondante di spume
Si strappò di bocca Rosamarina
Al banco del bar sulla spiaggia, volgendo
Lo sguardo a te che nello stesso istante
Sorgevi citerea grondante di spume
Si strappò di bocca Rosamarina
Ci precipitammo ad offrirti, egli un asciugamano
Io un accappatoio, e tu gorgogliando di risate
Argentine, rituffata dallo scoglio avesti
Appena il tempo, a tua volta, di definirci
A fior d’acqua, novellame
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