Scritto da © 'O Malament - Mer, 29/10/2014 - 17:51
Lettere dal passato di una cassiera di cinema porno.
Stralcio 1:
- Dal passato perché sono svaniti nel nulla, con l'avvento prima delle cassette vent'anni fa, poi del susseguirsi frenetico dei cd dei giornalai ed infine con il dilagare della pornografia in rete, che io all'inizio ho creduto sul letto.
In tal modo ogni babbeo si è beccato ogni possibile virus che potesse meritarsi e non solo; il loro ip è divenuto di pubblico dominio. Ricevono lettere, tentativi di truffa o chat sia per posta elettronica sia per blog, da qualsiasi zoccola prezzolata dalla “cinematografia” aderente vuoi ad un PornoLupo qualsiasi o sue controllate o collegate o controllanti, sia ad una Yakuza (specializzata negli incesti giapponesi o dell'estremo oriente o zonze scandinave, teutoniche o brunettes), sia alle mafie balcaniche o sudamericane che voi tutti conoscerete perfettamente e non sto quindi qui a dire.
Ora, stante quel che succede in Medio Oriente, sono schizzati alle stelle anche gli atti contronatura degli islamici e pure gli incesti, molto accattivanti, specie se i nuovi barbudos si mostrano armati con Kalašnikov o coltellacci tagliagola.
Non c'è limite alla seduzione mediatica esercitata sulle masse.
Freccia giù, invece, per blowjob e cunnilingus, parenti impoveriti di un peterpanismo che si richiamava, in luogo di una esaperata violenza, al '68.
Il massimo della perspicacia markettistica da marketing, sono le e-mails che arrivano a mio marito nella posta che è comune, nel senso che la leggo pure io.
Qui gli vengono proposti a prezzi esorbitanti operazioni per l'allungamento del pene, in genere all'estero, (capito i furbacchioni?) ed ogni tipo di strumentazione soddisfattoria alternativa a partire da falli lignei di manifattura indiana, (a Oriente) con le piumette di uccelli ed insetti esotici junglari messe di traverso all'asta od escrescenze artigianalmente scolpite fino a metà testicoli, lunghi e larghi che nemmeno io li ho mai collaudati, fino alle vagine in caucciù autentico malese o birmano, compresi gli accessori, i quali consistono in una specie di grosso gondolo, (ecché pensano che uno ci abbia mai?) alquanto morbido devo dire, con all'interno delle squame ed un ovetto, (quello si paga a parte) attaccato ad una specie di comando autonomo, a batteria. Quest'ultimo, l'ovetto, non l'accessorio in sé, ma è possibile esperimentare, multifunzionale.
Ha trovato molto interessante, il giovinastro, scoperto dalle volte che ci ha puntato su quella parte di catalogo e messo nel carrello, all'ultimo desistendo, addirittura informandosi sulla scheda tecnica di quale consistenza fosse,(era in schiuma di lattice) una specie di sella, in sostanza un fondoschiena, sinteticamente, un culo.
Per fortuna con nessun pomo a cui appigliarsi, dovesse dare in escandescenze la giumenta.
Mi fa ancora tenerezza a credere sempre a queste favole. Compie, il prossimo mese, novantun'anni il mio Ocarino. Voglio continuare ad essere buona, con lui, almeno finché non gli prende un colpo apoplettico. Poi, smetto di assisterlo. Salutista come sono, ho timore di ogni specie di ictus.
Pss...pss...Ai prossimi stralci.
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