Scritto da © Franco Pucci - Mer, 14/10/2009 - 17:19
un lampo, uno squarcio improvviso illumina
una ferita bianca tra due pareti grigio plumbeo
dita imprecise e febbrili insistono sui tasti
generano neri simboli anelanti di incasellarsi
faticosamente evitano gocce rosso sangue
che improvvise cadendo feriscono il bianco
rotolando svelti vanno a comporre parole
ordinatamente come tanti piccoli soldatini
parole che inghiottite da un’anima vorace
scivolano atterrite verso il fondo dell’oblio
si aggrappano feline, con le unghie feriscono
un cuore d’ebano nero che di rosso si colora
di nuovo, a fatica
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