Scritto da © nunzio campanelli - Lun, 29/10/2012 - 08:53
Nonno. Cose che capitano. Non fai in tempo a progettare una nuova vita, a fabbricarla, che subito questa ti prende come esempio e pretende di riprodursi anche lei. Neanche fossimo organismi monocellulari.
Giorni fa ho fatto un bel discorso con mio nipote. Gli raccontavo di quando avevo la sua stessa età. Ero contento perché lo vedevo sorridere. “Ho stabilito un contatto” pensavo.
- Nonno, sei stato bambino?-
Ah, ecco perché si stava divertendo.
- Perché stai nella casa della nonna? –
E dove dovrei stare, in una baita in montagna a pascolare le capre?
- La nonna è la mamma di papà? -
E del papà di papà non ti frega niente?
- La nonna è anche mamma tua. –
Fine del contatto. L’ultima frase non era una domanda. Era un’affermazione. L’ho lasciato mentre era intento a spegnere un incendio scoppiato improvvisamente nel soggiorno (stravede per i vigili del fuoco) e mi sono ritirato sull’Aventino (una panchina messa sotto un gelso, in un punto del giardino da cui si gode un bel panorama) in compagnia dei miei pensieri e di un mezzo toscano.
Chissà se un protozoo ha questi problemi.
Comunque ho preso una decisione. A breve andremo a trovare mia suocera nella sua casa in campagna, dove tra galli e galline, conigli e coniglie, paperi e papere, proverò a spiegargli che dopo tutto la nonna è… la femmina del nonno.
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