Scritto da © Salvatore Pintus - Sab, 10/03/2018 - 06:36
Ti osservo con riguardo,
mentre riassetti il viso,
povero di illusioni trascorse
e ricco di shining age,
che lo specchio riflette
del tutto indifferente,
dentro una nuvola di cipria
e le cinque nuance
del tuo lipstick metafisico.
L’occhio di ghiacci dell’Alaska,
evaporato il mascara evocativo,
interseca le sacre sembianze,
i dolci intrecci e i mistici affetti carnali,
la casa, accattivante sogno vissuto
in technicolor,
old fashion dalle vivide prospettive,
ancor tenacemente attese,
roride di pietas
e cariche di metafore del cuore.
Le dita ossute e volitive
descrivono,
lo smalto performante gel sunset,
nel volteggiare frenetico,
una tenera fermezza,
tipica del suo tratto,
d’anni vetusta e d’esperienza feconda,
ancorchè di maestosa nobiltà
riflessa e avviluppata.
Agile Il passo, dentro le tue running shoes,
e curva la postura ,
ma non dimessa,
dicono di percorsi consumati
a coglier vita e sensazioni degne,
d’una realtà di fascino e durezza
e di contese asprigne coronata,
ma sempre fiera,
il petto esuberante,
di affannate vittorie inorgoglita,
a marciare,
incontro a nuove complicità,
tra sogni di chiffon e graffi laceranti
il tessuto connettivo
del giorno appena sbiadito.
.
E mentre abbracci un ricordo profondo,
lieve la mente e flebile il singulto,
procedi a custodire con premura
tesori di perizia e di saggezza,
che, belli e nobili, illustrano,
al pari di medaglie e cicatrici,
la tua storia di forza e di battaglie,
combattute fino ai recessi dell’anima,
e l’incancellabile geometria del vissuto
a ridefinire, ancora e per sempre,
perimetri e aree
di miti, riti e affetti.
Just think of how many lives you've lived, woman
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