Scritto da © Piero Lo Iacono - Lun, 09/07/2012 - 16:22
Non credere alla gentilezza dell’acqua!
Alla blanda soavità dell’onda.
Al suo sdrucciolo scintillante lisciore.
Al torrente che si finge benevolente.
(Ma non diventare idrorepellente!)
Non credere alla mansuetudine delle rose.
Alla semplicità della ragnatela.
Non cedere alla munificenza
della luce impollinatrice.
Occhio alla danza della libellula!
Non credere alla grazia del cigno.
Alla morbidezza propiziatrice dell’agnello.
Alla creanza del coniglio.
Attento al sorriso del cincillà.
Alla pelliccia del furetto.
Alle fusa della poiana.
Non credere all’illibatezza delle libagioni!
Alla trasparenza del vetro di protezione.
Alla cortesia del salvadanaio.
Il paradiso tracima di cicute e veleni
e in seno cela le serpi come le siepi.
Gli uccelli di passo e quelli stanziali
hanno lasciato la nidiata al cuculo.
Contesi e arresi.
Il nido è di sassi e un cuculo lo occupa.
Mi anestetizzo di finte tenerezze.
E un’indocile dolcezza
m’intride e mi suade.
17-6-2010
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