Non c'è peggior sordo

guarda, non c'è peggior sordo
di chi ha già sentito tutto, sempre
con le orecchie spalancate a captare
la minima vibrazione della luce

 

ma incapace di discernere
nello spettro di frequenze brancola
privo di colori, assurdamente
intrappolato nel marrone, mota

 

che inghiotte avida. la solitudine
fraterna preferisco all'iniqua
ripartizione del dolore. ascoltare

 

sillaba per sillaba l'accento
dove cade, ricostruire il senso se
del caso. poi, per assurdo, morire.