Scritto da © Maria34 - Mar, 26/01/2010 - 21:44
Questo è lo scritto che ci ha indotti a trattare l’argomento: CLOCHARD
Quartiere Magnan, c'è un sottopassaggio, raduno dei barboni, sopra passa la ferrovia.
Ci sono barboni di tutte le età, stanno tutto il giorno seduti per terra con i loro cani, davanti un sudicio cappello per l'elemosina e la ciotola dell'acqua per l'animale, uno squallido borsone per il vestiario, non posseggono altro.
Lì sempre al solito posto c'è Gagn, così si chiama un barbone di mezza età, con la sua cagna Eveline, tutti lo conoscono.
La sua ciotola è una latta della conserva dove i passanti lasciano cadere qualche Franco.
Sciupato in viso, vestito male ma pulito, occhi grigio chiaro che nonostante il suo modo di vivere conservano una bellezza interiore e una luce di serena rassegnazione.
Mi avvicino a lui, mi indica con un sorriso la latta "Madame pour le chien ed un peu pour moi".
Gli domando:"Come può vivere in quel modo?".
Mi risponde:"Madame, la mia vita è la strada, jaimè vivere in appartement, jaimè, morirei...
Non ho nessuno, amo la gente, la vita, la libertà, non chiedo che qualche franco per vivere e per nutrire Eveline, presto avrà bisogno di un vétérinaire, così avrò anche i cuccioli da mantenere però avrò molta più compagnia ed io sono tanto felice, e tu madame sei heureux?"
"Sì, oggi sono felice".
"Bonjour madame"
"Bonjour Gagn".
Luciana Agosti
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