Scritto da © Nievdinessuno - Mer, 01/03/2017 - 11:16
Scassinavi un respiro
alle orbite, madre
come volessi insinuare
la maniera di avere: coraggio;
nelle lenzuola pregne, nel silenzio
partorito da ogni dolore
che avresti sopportato
come un acino al vento
prima della vendemmia.
Un disegno
col quale insegnarci
a splendere, trafitti
dalle lunazioni
che un chiodo
avrebbe appeso
a un ritratto, all'infazia
per difenderci il volto
dal nero,
per credere
che il volo del pennello
non fosse solo uno schizzo
o l'ammacco in una tela.
Lo spiraglio
dal quale imprimere
i riflessi a una luce
che aveva già
il ventre nella serratura,
era vibrazione, colore
nel nostro primo amore.
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