Scritto da © Nievdinessuno - Dom, 20/09/2020 - 10:36
Ho preso lo sguardo di un mendicante
che tiene la sua vita in una ciotola di latta
insieme alle monete, alle sue dita
che iniziano la conta.
La conta nel gesto irrevocabile di guardarsi indietro,
che tiene la sua vita in una ciotola di latta
insieme alle monete, alle sue dita
che iniziano la conta.
La conta nel gesto irrevocabile di guardarsi indietro,
l'incessabile invidia dei passanti
che sono superstiti ai labirinti del Mondo,
che sono superstiti ai labirinti del Mondo,
quanto tu sei sopravvissuto a loro.
O forse sono io
che ho provato l'immedesimazione
di te che hai creduto più di tutti al silenzio,
nel tempo, nel rumore di un marciapiede che non ha amore,
O forse sono io
che ho provato l'immedesimazione
di te che hai creduto più di tutti al silenzio,
nel tempo, nel rumore di un marciapiede che non ha amore,
nella penombra di un lampione che si tiene la luce per sé.
Ad ogni istante tenuto nelle tasche di un cappotto ingiallito,
Ad ogni istante tenuto nelle tasche di un cappotto ingiallito,
corrisponde la tua veglia
per un abbraccio invisibile.
È durato quanto uno sguardo,
per un abbraccio invisibile.
È durato quanto uno sguardo,
nei miei fallimenti che guardano da vicino;
da quella strada che punta il dito,
che accusa la tua ombra
di aver vissuto.
da quella strada che punta il dito,
che accusa la tua ombra
di aver vissuto.
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