Scritto da © Bruno Amore - Gio, 24/03/2011 - 16:03
Tu dolce tepido mare mio
che dagli azzurri e blu il verde succhi
e ti riempi gli occhi brillanti
per schiarire le mie notti insonni.
Ti aspetto nell'alcova dell'onda
salimi, discendimi e lascia
che la mia prora in te affondi, ti solchi
per frangere i dubbi e mareggi
oltre l'altra scia, quella consueta
che segna e giammai si cancella.
Profuma di altre essenze questo legno
d'altri salmastri il profumo ci incanta
monta ora la tua onda lambisce e bagna
questa fremente carena che dall'ormeggio
al largo dalla riva navigare anela
a cercare di questa nostra vita un senso
nel sogno che ci prende, che ci sente.
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