Scritto da © Marika - Dom, 26/12/2010 - 17:18
E' nel silenzio la risposta più semplice. Una manica scende al di qua dell'asola.
Non è che un' insignificanza la parte più dura di se stessi. Il prolungamento.
La manica circuisce il polso.
Non è che un' insignificanza la parte più dura di se stessi. Il prolungamento.
La manica circuisce il polso.
all'estreme funzioni del corpo
il tatto. Qui il senso sfinisce e riavvolge l'ombra.
Diventano scuri gli occhi, i raggi incompresi scompaiono.
il tatto. Qui il senso sfinisce e riavvolge l'ombra.
Diventano scuri gli occhi, i raggi incompresi scompaiono.
Un viso stanco all'imbrunire
si fa cieco
insegui un passo nella dimenticanza
e ti appresti a svanire
Davanti al mio silenzio c'è la folla
i viaggi in obliquo
trasversalmente si legge la verità
agli angoli.
Intorno è quasi più secco di prima
code di Amaranta ad impreziosire i sottopiatti
un po' di cenere nelle scarpe
sassi che graffiano fin su le caviglie.
Ed è con triste savoir faire che incalziamo panni sporchi
e collane d'oro
per regalarci al cielo per un po' di brina ancora
prima di smuovere a mezz'aria
un palmo di erba una spinta ancora nell'attenuato
un tacco falso
dell'aria vicina.
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