Scritto da © Anonimo - Gio, 17/12/2009 - 15:28
Non credo a quegli ammiccamenti al sonno
quando è di scena il mento
sul palco aperto del tuo seno ritto
così che puoi le smorfie di conserva - quasi sopita.
Non fossi pelle alla tua pelle
avvertirei il piacere come un singulto
di quel lontano pasto:
sarebbe sciogliersi in un gesto rapido
la titubanza del gladiolo apparso nuovo a marzo.
La fauce rosa del suo fiore multiplo
ingoia apici
quando mi poso a suggere
la propoli che offre l’attesa resa.
Avverto un petalo alle labbra curve
una seta appena a coprire quello stame arguto
che si erge rapido
sollecitato al ballo dalla muta.
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