Scritto da © Franco Pucci - Sab, 29/01/2011 - 21:18
il Naviglio scorreva livido quella sera
sottili strati di nebbia come bianco polistirolo
attutivano ogni palpito d’amore, impallidivano le parole
noi, ombre bislacche sotto la luce gialla del lampione
danzando un’improbabile walzer di un juke-box lontano
raccontavamo muti nei furtivi sguardi quell’impellente desiderio
il freddo dei tuoi seni si scioglieva fra le mie mani
ruffiane stoffe compiacenti nascondevano il ritmo dei fianchi
mentre lame di luce indiscreta illuminavano a tratti il palcoscenico
l’amore aveva il colore della periferia quella sera
anche il rossore del tuo viso scolorì inghiottito dalla nebbia
il Naviglio parve immobile, discreto spettatore applaudì in silenzio
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