Scritto da © Michele Caccamo - Lun, 06/05/2013 - 22:23
L’amore che intendi
ha gli organismi asciutti
le guance le braccia il naso
senza togliere il cuore
è per la sua educazione
che si è visto l’insuccesso
ti avanzasse in qualche posto
un minimo di carattere
o all'istante ti dico una malattia
che potesse raccogliermi
come una prova nella tua pancia
avresti un corpo di mine
o meglio l’assistenza
per la lunghissima fantasia
che non hai conosciuta bene
se questa già solo espressa
è vissuta troppo a lungo
è vero quanto sia debole
anche la sola parola
di una speranza possibile
se non ogni mille anni
ma sei lontana dai prodigi
e posso pensare dalla carità
affinché io sia un morto
inedito di michele caccamo
tratto da: al pari del mio corpo
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