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Michèle

E’ quasi l’alba, Michèle,
l’ora in cui il sole esce e non esce
e la lunga notte si spoglia lentamente
nel mare che si accende!...
E’ stata una notte indimenticabile d’amore.
Peccato: mai più potrà tornare!...
Prima a cena e poi a ballare,
e, poi, coniugando in tutte le specie il verbo amare!
Ricordi? Al ristorante, sul mare,
i posteggiatori sembravan suonare soltanto per noi
le più belle canzoni d’amore
che poi ti volli anch’io cantare!...
La nostra notte musicale è finita,
la nostra notte sessuale è finita!
Scoprire il sesso con te è stato meraviglioso:
il tuo corpicino davvero da bambina
coperto da una minigonna ed una scollata magliettina
ti rendevano ancor più desiderabile, molto più carina!
Mi accorsi che non portavi neppure il reggiseno
Ma, ripensandoci, in fondo in fondo,
a che serve quel noioso e antipatico aggeggio
ad una come te che ha un piccolo, sì, ma solido seno?
i cui capezzoli, senza neppur baciarli,
ma soltanto al carezzarli li si vedon crescere di misura!...
No! Non gridate allo scandalo! Questa è la Natura!...
E la Natura, ricordate, è divina,
proprio come la mia dolce francesina!
Noi, nell’auto parcheggiata col muso verso il mare,
fermi, dopo l’amplesso, trasognati ad ammirare
l’intreccio dei gabbiani sul golfo!
Dall’autoradio la prima musica nell’attimo malinconico
in cui il sole sembra uscire e ripensarci,
seppur già tinge il fondo grigio che trascolora!
L’anima mia si ammalia sotto l’Universo e sento
il dolore di cose che perdo e amore di cose che vedo!
Oh, Michèle, vestiti in fretta, prima che il giorno arrivi,
prima che la gente arrivi, prima che la città si svegli,
prima che il mare si svegli, prima che il tuo aereo
possa partire senza di te, pur se tanto lo vorrei
perché Dio solo sa quanto pagherei
per averti sempre qui vicino a me!
Oh, Michèle, è finito amore mio, lo sento
ed è per questo che cerco di fissare
i pochi istanti che ci rimangono negli occhi tuoi,
sulla tua bocca, piangendo perché mi dici:
“Au revoir! Au revoir!” perché, lo so, nel caso mio,
non vuole dir assolutamente “Arrivederci!”
ma semplicemente e tristemente “Addio, Adieu,
Addio! Addio!...”
 
 
 

Dal volume “T’AMO, POESIA” di Gilberto Paraschiva (Edizioni Montedit - 1994 -)

 

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