Scritto da © Max - Dom, 25/11/2012 - 14:26
Le tazze mal riposte
ticchettano confuse
che io non abbia più
rispetto di me stesso,
si toccano sorprese
di un ordine nuovo
un pò discoste
dall'abituale mania.
Sembrano ostacoli
immobili del mio fare,
fanciulle dai rigidi petali
sulle sponde di latte o tè,
abbracciate ai languori
dell'azzurro cielo stretti
dai bordi cremisi.
E vi ripongo gli affanni
di una colazione acerba
tra cuori di pastafrolla
e dita succhiate d'amarezza.
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