Scritto da © Max - Mer, 19/02/2014 - 17:50
Cercai beltade sul suo viso,
rallegrommi dolce il sorriso,
non potei trattenere le ore
che molcean le labbra e il core.
Corse la mano al crine biondo,
l'accolsi profumato sullo sfondo
d'una aiuola di calde membra
che s'eran accaldate come sembra.
Era ella creatura vezzosa angelica,
soffuso il rossore nella serata amica,
un corpo di flessuose movenze
mi avvolgea il petto di mille lenze.
Cercai di possedere il suo candore
ch'ella al fine concesse con calore
si chè mi onorò con magno ardore.
La notte scese silenziosa e certa
al fianco io di lei su una salita erta
lussuriosa irruenza di carne esperta.
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