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Peccato

- E' un peccato, un vero peccato!- ripeti a intervalli di pochi secondi, camminando per la stanza. Al di là dei vetri gli alti eucaliptos si agitano e seguono le folate del vento quasi a voler trattenere quelle carezze così rudi. Gli alberi sono abituati a scuotersi tutti e ad agitarsi alla minima brezza.
Continui a ripetere lo stesso ritornello che mi crea un senso di disagio perchè vorrei che smettessi quella litania. Mi chiedo ad un tratto come mai tu dica le stesse parole senza fermarti e non so trovare una risposta. Poi la mente richiama alla memoria l'antefatto e sorrido per la banalità del motivo, mi trattengo ma sbuffo e rido sonoramente. Ti ho scosso e mi fissi con aria triste e sconsolata, quasi che ti avessi profondamente offesa. Poi mi chiedi se è vero che papà abbia intenzione di frequentare quella donna conosciuta al corso di ballo. Io sono imbarazzato e accendo una sigaretta sbuffando anelli di fumo che ti fanno tossire. Ci mancava la tosse e schiaccio la sigaretta nel posacenere. Ti rispondo che papà, anche se ha settant'anni, è ancora un uomo che sa il fatto suo e può benissimo corteggiare una donna che condivide la sua passione per i balli latino-americani. Penso tra me che se lui va in cerca di gonnelle per sollevarle alla sua età, vuol dire che non ha perso l'interesse per amare. Vuole allacciare una relazione sentimentale per vivere accanto ad un'altra donna, dopo che è morta la sua adorata Agnese? O vuole soddisfare i bollenti spiriti che sfogano come ceneri e lapilli da un vulcano?
Tu ripeti ancora che è un peccato che papà abbia perso la sua dignità e che sbavi come un adolescente per una donna. Non lo accetti perché sei morigerata, perché non concepisci l'amore come attrazione carnale, perché non ti sei mai denudata del tutto di notte quando io faccio l'amore con un tronco rigido e incapace di abbracciarmi. Tu credi di essere una buona moglie e di soddisfare i miei desideri, eppure continui a conservare quella protezione istintiva del tuo  corpo che sa di muffa.
Mi dici all'improvviso che papà deve interrompere quella relazione, che non puoi sopportarlo per il decoro della nostra famiglia e che dovrebbe vivere la sua vecchiaia nel ricordo della cara mamma. Non so cosa risponderle, ma mi viene da pensare prepotentemente alla donna bionda che frequenta mio suocero, una femmina sui cinquant'anni con un corpo prosperoso da far invidia ad una ragazza, e a mia moglie. Lei si volta a guardarmi come se avesse letto nel mio pensiero quelle riflessioni indecenti e mi dice con tono perentorio che devo intervenire per convincere papà a ritornare sulla retta via. Le dico che farò il possibile perchè non è corretto il comportamento di mio suocero. Sembra tranquillizzarsi per un momento , ma poi con voce isterica mi fa notare che dico solo bugie e che io sono dalla parte del vecchio ballerino. Lo appella "vecchio ballerino" e mi dice che sono un seduttore come lui. Forse ha scoperto i miei intrallazzi amorosi con le sue amiche, forse ha subdorato della mia tresca con Valeria, la cameriera... Esce dalla stanza, sbattendo la porta con violenza. Il lume di Lalique vibra e oscilla come per una scossa di terremoto, ma rimane al suo posto. Confesso che non mi dispiacerebbe convincere quella signora ad interrompere la sua relazione col vecchio ballerino e ad accettarmi quale nuovo compagno in un ballo lento, sempre più lento.
 

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