Scritto da © Max - Sab, 06/04/2013 - 16:28
Case appese sulla valle, nuvole gravide.
Ricordi portano lontano soffi di vento,
scrollano speranze appese ai vetri.
Sciolgono crepe profonde i baci del sole,
levigano gote di donne che tacciono.
Sono orme pesanti che scendono a valle,
sazi i cuori che fardellano dolori,
deboli le mani che tessono spiragli di luce.
Rauco è il grido dell’ignoto presagio,
scava nei cuori antri di solitudine,
riemerge la voce del dolore rannicchiato.
Nuvole bianche di latte, stordite dalle voci,
impazzano leggere,veli di pallide spose.
Gonne a pieghe si affidano ad ali di luce,
nuvole bombate, si levano senza volo.
Gole prorompono nenie che generano oblio.
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