Scritto da © Max - Sab, 01/06/2013 - 11:02
Luna mi serve Grant
in tacchi a spillo e calze nere,
non l’ho chiamata stanotte
per eccitare questo cielo
che soffre d’eutanasia,
un servizio in camera pagato
dalla fantasia che non dorme,
lungo le scale che sorridono
e gonfiano i battiti del cuore.
Luna serve per dormire,
in piedi per sveltire il dubbio
che accenda il silenzio pensatore
o racimoli verdi chicchi d’uva
tra le pieghe di malrossore.
Respira l’innocenza del mattino,
non l’ho chiamata ignaro
per forbire le mie labbra
del gusto di un selvatico fiore.
Sarei in procinto di partire.
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