Scritto da © Max - Mar, 06/05/2014 - 08:29
C’è la certezza che brilli il buio,
se chiudo gli occhi e vedo.
La solitudine canta che mesta
mi costringe a rivedere i ricordi,
sarà riservata a darmi tempo,
una madre che saluta il figlio
e lo confonde col riso e col dolore.
Sarò a casa, tra il glicine
che gonfia la corolla dei suoi fiori
come grappoli d’uva ubriachi.
C’è tutta la delizia dell’infanzia
nel quadro di una casa dormiente.
C’è la certezza che brilli il buio,
se chiudo gli occhi incartati
come doni da non aprire mai.
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