Scritto da © mario calzolaro - Sab, 01/12/2012 - 12:42
Teneramente, ultimo amplesso di barbarica evocazione
stemperando il fiato in volute acri
di fumo denso, quanto denso
quel fumo che si leva
sull'eco di un addio cercato
desolato stridore
quasi un lamento un grido
che soffoca e divora.
Poi rinasci, sputando e piangendo
occhi chiusi che non vedono
ancora, ma sanno.
Avevi puntato e scommesso.
Si rinasce.
Ma non sempre è grato
il ritorno.
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