Scritto da © Franca Figliolini - Lun, 29/03/2010 - 13:56
«Lasciami vivere, Poseidone!
Placa la tua ira
che mi fradicia e travolge
sbattendo e lacerando le vele
riempiendo di sale le ferite che m'inferse
[la vita
per la sola colpa d'essere con lui,
Odisseo dalle mille astuzie.
Lui s'è vantato di aver fatto tutto da solo,
lui ha accecato tuo figlio Polifemo.
Io ero solo lì,
un marinaio bruciato dal sole
che nessuno protegge o sostiene
: né un dio né un umano.
E adesso mi sbatti come un fuscello
sulla nave che beccheggia impazzita.
Ho paura di questa nera distesa
che mi vuole inghiottire.
Oh, potentissimo dio,
risparmia la mia piccola vita.
Prendi lui non me, te ne prego.
Ché io non ho colpa
né potevo fermarlo.
Salvami, salvami
fratello di Zeus, dio dei profondi abissi!»
Così pregava il marinaio di Ulisse,
ma l'onda lo travolse e l'uccise.
Nessuno conobbe il suo nome,
nessuno cantò la sua storia.
Non sfidò, non vinse, non visse.
Poseidone l'affogò nel mare
: noi lo condannammo all'oblio.
»
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