Foglietti strappati
I temporali erano avvenimenti che portavano scompiglio particolare in paese. Il suo arrivo faceva correre Eugenio (il sacrestano) a suonare le campane per allontanare questa iattura capace di distruggere un raccolto frutto del lavoro di un anno intero. A me piace ricordare che al primo accenno di tuono, ero sicura che Donna Elvira sarebbe arrivata a casa nostra per superare la paura. Io attendevo quei momenti perché la signora, per distrarsi cominciava a raccontare storie delle antiche famiglie del paese delle quali conosceva ogni argomento. Misteri che lei raccontava e che io letteralmente bevevo.
In queste incursioni, a volte, mi insegnava filastrocche da lei apprese nella sua fanciullezza, tra queste:
La pigrizia andò al mercato
ed un cavolo comprò.
Mezzo giorno era suonato
quando a casa ella tornò.
Cercò l'acqua, accese il fuoco
si sedette e riposò.
Ed intanto poco a poco
anche il sole tramontò.
Così persa ormai la lena
sola al buio ella restò
ed a letto senza cena
la meschina se ne andò.
Credo di averla ricordata bene ma se qualcuno la conosce e ho saltato
qualcosa, mi fa piacere saperlo.
Altra, credo più conosciuta:
Cera una volta un re
seduto su un canapè
e disse alla sua serva
raccontami una storia
e la serva cominciò:
C'era una volta un re
seduto su un canapè
e disse alla sua serva.....
Continuava così a ripetermi la stessa frase all'infinito fino a che la fermavo per stanchezza nell'ascoltarla Cessato il temporale la sua serva, Francesca, tornava a riprenderla.
Maria Dulbecco
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