Scritto da © maria teresa morry - Dom, 13/01/2013 - 13:07
E’ già sera ed è scesa una pungente nebbiolina. Incontro l’amico Fabio per strada. Lo intravedo uscire dal bar “da Plinio”, sua sosta classica. Mi vede da lontano e già gesticola per salutarmi, agitando l’ ampia mantella austriaca color grigio topo, che copre il suo corpo ingombrante. Mi viene incontro con il suo sorriso vistoso, a causa di una grossolana protesi che gli fa la bocca da fauno affamato. I denti troppo bianchi lampeggiano.
Vorrei evitare il suo abbraccio caloroso , perché Fabio è sempre mal rasato e al contatto con la sua faccia pare di sentire una raspa contro il viso.
Mi augura buon anno, tuonando con voce olimpica e subito scoppia a ridere annunciandomi che è stato ad Amsterdam per le feste di Natale. “ Non sai che cosa mi è successo - esordisce sempre soffocandomi con il braccio, infatti dopo l’abbraccio cameratesco, Fabio non molla la presa – te la racconto perché è tutta da ridere.”
So già che passeranno parecchi minuti prima che lui riesca ad organizzare il suo discorso in maniera logica, con un inizio e una fine; perché Fabio parla di più cose, contemporaneamente. Nel frattempo riesco a sottrarmi e a mantenere una giusta distanza dal mio amico.
“ Dunque , sono andato ad Amsterdam con mia moglie. Un viaggio prenotato all’ultimo momento. Dopo una giornata umidiccia - avevamo camminato tutto il giorno- lei mi fa: non mi hai offerto nemmeno un caffè. Giusto, giusto. Dico okey ,andiamo da qualche parte così ci scaldiamo. Ed infatti entriamo in un posto…. lì li chiamano coffeeshop.Che poi , come sai, vendono anche la Maria e tante altre cose . Ma io, in quel momento lì, nemmeno ci ho pensato. Bon, ci sediamo, ordino due caffè e intanto scambio due battute con mia moglie. Ci portano il caffè, alquanto lungo, e il ragazzo che ci ha servito mi chiede: Lei fuma? E io rispondo: certo che fumo ( detto per inciso : Fabio fuma oltre quaranta Marlboro al giorno, praticamente via una e sotto l’altra). Ed ecco che mi mettono un posacenere davanti. Passati due minuti arriva il ragazzo con un vassoietto e sopra, pronto per l’uso, un bel cannone che mi viene servito con solerte cortesia. Mia moglie strabuzza gli occhi. Io guardo con aria, ammetto, forse un poco scema. Attorno a me altri tizi con faccia solidale, come a dire “ tu sì che te ne intendi”, riferito alla Maria, non a mia moglie che tanto giovane non è più.
Si dà il caso che non ho nessuna voglia di farmi la canna perché non mi interessa, roba del tempo che fu, ma sento gli occhi puntati su di me. Continuo a far finta di nulla, mentre mia moglie è già in paranoia. Siccome intorno a me si accorgono che non accenno ad accendere quella specie di torcia che ho davanti , sempre lo stesso ragazzo si avvicina preoccupato e mi chiede: tutto bene? Come farebbe un cameriere che ha appena servito un vino di annata e vede il cliente che non ha toccato il bicchiere, lasciando il prezioso liquido tutto solo.
Sì,sì – sorrido- va tutto bene. In genere sono un tipo disinvolto, ma là – lo ammetto- mi seccava fare la parte di uno che “ non fuma”. Anche perché sentivo sempre le occhiate addosso. Bon. Mi decido e accendo e faccio due tiri. Mia moglie un po’ fuori di testa mi dice ma che fai? Insomma due tiri… niente di che, ma mi accorgo che fumo come fosse una Marlboro. Anzi: magari fosse stata una Marlboro!
Alla fine, siccome proprio non mi va , spengo la canna e la avvolgo in un tovagliolo di carta. Alzo l’involucro in mostra agli altri tizi seduti attorno , come a dire : per dopo, me la fumo dopo! E caccio tutto nella tasca del loden.
Usciamo, io e mia moglie, e riprendiamo la strada verso l’hotel. In realtà, causa l’umido che sale dai canali, mi vien voglia della mia cicca e cerco una Marlboro in tasca. Trovo invece la canna, ma io mi ero già dimenticato della canna, e l’accendo lo stesso. Dò due aspirate potenti e …la miseria!..è sempre la Maria! M’ incazzo e la butto. Non passano nemmeno tre minuti che sento alle spalle una frenata di bici. Un tizio, dal lato opposto della strada, aveva visto il mio gesto del lancio del prezioso rotolo e raggiuntomi a pedale veloce, l’ aveva raccattato da terra e ora se lo sfumacchiava beato, riprendendo a pedalare.
Dopo un giro infinito ,perché abbiamo pure sbagliato strada, arriviamo all’hotel. Bon, saliamo in camera e siamo davvero stanchi. Mia moglie si stende a letto, un po’ di riposo prima di cena e a me, che della tivù olandese o canali esteri non capisco nulla e dopo un po’ di zapping non trovo nulla di interessate, viene una maledetta voglia di fumare una sigaretta.
In questi alberghi olandesi c’è l’ossessione del fuoco, non si può fumare assolutamente. Vietatissimo, mettono il forbidden anche dentro al frighetto bar. Allora decido di affacciarmi alla finestra, che mi accorgo dà su di una corte cieca. Apro le imposte. Mi guardo a destra, mi guardo a sinistra. Bene , non c’è nessuno. Mi sporgo un poco e accendo finalmente la mia agognata Marlboro.
Son lì che mi beo della prima aspirata e seguo i miei pensieri, quando mi accorgo girovagando con lo sguardo, che una brace è finita tra i fiori, messi in una fioriera esterna, alquanto bassa, più bassa del davanzale della mia stessa finestra. Nella semioscurità mi sembrava che le piante fossero delle piccole stelle di Natale. Con mia sorpresa i fiori iniziano a prendere fuoco! Perché mica erano veri ! Erano fiori di nylon..mai vista una robaccia del genere! Insomma in men che non si dica la fioriera comincia a fumare…e fumare anche tossico perché si avverte subito quel puzzo tipico della plastica!
Mi precipito in bagno e prendo acqua con un bollitore ,che trovo sul comò, per fare il tè in camera. Riempio il contenitore e butto l’acqua nella fioriera. Sento subito lo sfrigolìo classico del fuoco che muore stizzito.
Un senso di sollievo…per essere davvero certo che questa disattenzione non mi scatenasse addosso tutti i sistemi antincendio dell’ hotel, e che quindi non ci cacciassero dall’albergo, prendo di peso la fioriera e la sollevo scotendola un poco. In effetti fiori e foglie sono oramai bruciacchiati e mostrano gli steli carbonizzati. Controllo bene tutto; con uno sforzo di braccia non indifferente sollevo per guardare bene anche sotto, al fondo del vaso e….toh…proprio lì, appicchicate alla fioriera , vedo luccicare delle carte stagnole…non mi dire!!...riconosco al volo il vecchio modo di avvolgere il “Pakistano”…accidenti hascish anche là sotto! Di certo il cliente che aveva occupato la stanza, prima di noi due, s’era dimenticato la scorta dopo averla oculatamente nascosta.
Rimetto tutto a posto, fioriera con stagnole nel portavasi , ammaccandomi un dito per fare in fretta. Chiudo la finestra anche perché mia moglie comincia a lamentarsi che entra freddo e chiede perché mai mi agito tanto.
Insomma è andata a finire che non mi sono fumato la Marlboro. Anzi, benché avessi anche desiderio di un tè caldo,mi son guardato bene dall’ utilizzare le bustine un poco anonime che erano state predisposte sul comò, ad uso del cliente. Fosse mai che non si fosse trattato di tè !!
Insomma , sta Amsterdam è proprio la capitale dei “ drogoni” ! Poi mi sono anche detto Fabio, si vede che sei diventato vecchio: canne erba e altro nemmeno ti interessano! Comunque ad Amsterdam ho visto negozi dove vendevano magnifiche pipe..non ad acqua...pipe da veri fumatori!
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