Scritto da © maria teresa morry - Gio, 27/09/2012 - 14:00
Arrivò in scena l’attore teatrale numero uno del momento. Era reduce da un grande trionfo al Sistina di Roma. Perfetta parrucca bianca in capo ed abito d’epoca. Mi sentii avvampare. Era davvero un bell’uomo ! Notissimo , poi…molti rotocalchi avevano parlato di lui e delle sue conquiste femminili. Un tipo come Mirandolina lo avrebbe messo k.o. in pochi minuti….
Ci presentammo e lessi nei suoi occhi una certa incredulità, allorchè il regista lo informava che io ero una grandissima interprete goldoniana. Egli commentò con sufficienza : “ Mai sentita nominare, né vista recitare”.
Prima di metterci in posa per iniziare il dialogo, Mirandolina mi fece parlare.
“ Scusate, ma questa camicia non va bene…” dissi sfiorando con le dita la manica dell’attore.
“ In che senso ? ’’ chiese il mio compagno di scena , seguendo il movimento della mia mano.
“ Sì , in che senso ? ” fece eco il regista, incuriosito.
“Mai visti questi bottoni a Venezia, con questo gancetto qua, ai miei tempi…noi usavamo piccoli lacci per chiudere il colletto”.
Poi passai ai calzoni dell’attore: “ E anche le brache…troppo strette …ma da che sarto vi servite, voi?”
Stupefacente! avevo da ridire sugli abiti di scena come avessi davvero conosciuto il vero abbigliamento in uso nel Settecento.
“ Fate venire qui le sarteeeeeeeeee” - urlò il regista.
Una volta che le due sarte , piuttosto allarmate, presero nota delle correzioni da apporre agli abiti del Cavaliere, iniziammo a ripetere le parti.
Ma alla seconda battuta che l’attore ebbe a pronunciare, rieccomi trasformata.
“ Ma no no no … - interruppi battendo il piede chiuso nello stivale di gomma - il Cavaliere non ha questo fare sussiegoso! Il Cavaliere ha un finto distacco, si atteggia , ma in cuor suo è innamorato di Mirandolina ! ”. E rivolta all’attore , esclamai : “ Tu devi guardare Mirandolina con una sguardo preso, rapito…sei costretto a fingere disinteresse, ma in cuor tuo l’ami…brami dall’abbracciarla ! ”
Intervenne il regista, agitando il copione in faccia al Cavaliere di Ripafratta : “ Lo sapevo , lo sapevo … quante volte ti ho detto che devi apparire più combattuto, più contrariato quasi con te stesso ! …Ma lei, cara signora, ha una conoscenza perfetta di questo testo goldoniano!..”
“ Te credo - rispose Mirandolina secca - mi ghe giero col Cavalier, miga recitavimo…el giera proprio inamorà perso de la sotoscrita…” (4)
“ Ma che donna divertente! Che eccentrica! Devo sapere tutto di lei, tuuuutto ! “ gongolava il regista “ Resta inteso che lei verrà in tournée con noi in tutte le città in cui dobbiamo recitare.
Domani dobbiamo vedere il suo contratto…”
“Ma se lavoro alle Poste ! - cercai di ribattere.
Alla fine, ci limitammo solo a ripassare qualche passo. Qualsiasi scena , io l’affrontavo come cosa da me vissuta da sempre. Mai un errore , mai una esitazione. Conoscevo persino le battute degli altri protagonisti. Solo che man mano che ci si addentrava nel testo, sempre più Mirandolina prendeva il sopravvento e oramai spadroneggiava sulla scena come fosse stata nella sua locanda.
Ad un’ora dall’inizio dello spettacolo , mi fecero indossare l’abito da locandiera e mi acconciarono i capelli. A cose fatte, guardandomi allo specchio, nel mio camerino, trasecolai. Non ero più io!! E osservandomi per bene in quella camiciola sbracciata, chiusa nel bustino che mi alzava il seno come due mele , con l’ampia gonna di lana color vinaccia e scarpe in cotone ricamato e pianelle con tacco a rocchetto, osservandomi davvero bene - dicevo - vidi nel fondo dei miei occhi una luce furbetta e piccante.
La trasformazione era avvenuta…
Sentii bussare alla porta. Era il regista. Voleva sapere come mi sentivo, se ero pronta. Quando mi vide , nei panni di Mirandolina, lessi nel suo viso una meraviglia assoluta.
“ Cristo Santo, ma lei sembra uscita da una antica stampa del Longhi (5)…..quand’è arrivata, stamani , coi stivaloni di gomma, non mi aveva colpito tanto…poi la sorpresa della sua recitazione, la spontaneità assoluta, e ora in questi abiti ! …lei è un miracolo ! - esclamava l’uomo stringendomi le mani con foga – il teatro è pieno, strapieno…sarà un successo , lo sento! “
“ Ma la veda, Siorìa Lustrissima, xè roba de poco conto… Quel che conta el xè lo spirito. “ risposi, con un accento un poco strano. Era la Locandiera che rispondeva, non io.
“ Ah ma che donna divertente che è lei …e che gusto ! “ esclamò il regista divertito “ mi risponde facendo il motto della locandiera ?
“ Ma mi son la locandiera ! - risposi un po’ piccata.
“ Su su andiamo, tra poco si va in scena ! - sussurrò il capo con aria fascinosa, quasi volesse conquistarmi e avvertii una leggera pacca sul sedere.
Una truccatrice mi ripassò il rossetto sulle labbra. Il corsetto cominciava a stringere nei perfidi lacci che avevo preteso venissero sostituiti ai gancetti. Improvvisamente dalla tasca del io impermeabile , appeso al muro, sentii il trillo del telefonino. Oddio! Mancavo da casa da almeno una decina di ore, nessuno sapeva niente né tanto meno dove fossi. Era un problema? No, non lo era affatto. Sorrisi. Anzi Mirandolina sorrise, aggiustandosi dentro allo scialletto di lana e preparandosi a salire sul palco. Passando davanti ad un elettricista del teatro , questo mi disse : “ Ma la xè proprio precisa identica a la Mirandolina che gò cognossùo mi…la giera bela a quei tempi, ma ‘ desso la xè ‘na maravéggia ! “ (6) , La locandiera guardò fisso il volto dell’uomo in tuta blu e nel fondo dello sguardo ne riconobbe il Cavaliere di Ripafratta.
Di colpo le luci si abbassarono, rimase accesa solo una lampada al centro della scena, che rappresentava l’interno di un’ antica locanda veneziana. Sul palco erano già pronti i due protagonisti per la prima scena , il Marchese di Forlimpopoli e il Conte d’Almafiorita. Le pesanti tende erano calate a piombo. Mirandolina avvertì , oltre il drappo di velluto , il brusìo sommesso del pubblico in attesa. Sul bel viso truccato le si aprì un sorriso radioso … era il mio sorriso. Finalmente, si fece buio e si alzò il sipario!
SEGUE.
4) trad. “ Lo credo bene, io c’ero con il cavaliere, mica recitavamo. Era proprio innamorato cotto della sottoscritta”.
5) Pietro Longhi, noto pittore e ritrattista del 700, riprendeva scene interne di vita veneziana. Sua collezione in CA’ Rezzonico , Venezia.
6)trad, “ Ma lei è proprio identica alla Mirandolina che ho conosciuto io, era bella a quei tempi, ma adesso è una meraviglia!”
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