Scritto da © maria teresa morry - Mar, 14/08/2012 - 11:20
Dopo aver letto l'interessante articolo di Fausto Raso dove si accenna al " porcus troianus" quale maiale farcito in uso nella " leggera" cucina dei Latini, m'è venuta la curiosità di cercare un brano di letteratura in cui si descrivesse questo particolare uso, il quale metteva a dura prova non solo i cuochi, ma anche una serie di servitori impegnati nel servire siffatto " porcus".
Credo possa essere divertente leggere questi passi tratti da Satiricon di Petronio ( morto secondo Tacito nel 66 d.C. a seguito della congiura contro Nerone).
Ecco che cosa accadde - tra le tante meraviglie - durante una cena presso Trimalcione, uomo ricchissimo:
" ...sopra un vassoio, venne portato unn cinghiale di prima grandezza con un berretto in testa e con appesi alle zanne due cestini intrecciati di foglie di palma, uno pieno di datteri freschi e l'altro di datteri secchi. Intorno all'animale c'era una corona di maialini fatti con pasta croccante i quali, attaccandosi alle mammelle, facevano capire che si trattava di una scrofa. I maialini vennero regalati ai convitati perchè li portassero a casa per ricordo. A scalcare il cinghiale non venne quello Scalca che aveva tagliato i polli, ma un omone barbuto, con le gambe avvolte in fasce e con indosso un mantelletto multicolore. Costui sguainato un coltello da caccia, squarciò violentemente il fianco del cinghiale , dal quale uscì un volo di tordi. Subito gli uccellatori, che erano già pronti con le canne, si diedero ad abbatterli mentre volavano per il triclinio. Trimalcione fece portare a ciascuno il suo uccello dicendo : " Guardate di che delicate ghiande si cibava il porco selvatico!"
I valletti presero i cestoni che pendevano dalle zanne del cinghiale e distribuirono in parti eguali i datteri secchi e quelli freschi".
" ...fu portato su di un vassoio un porco gigantesco che occupò tutta la tavola. Eravamo meravigliati per la rapidità del cuoco. Neppure un gallo si sarebbe potuto cuocere più in fretta. E si trattava di un porco più grosso del cinghiale di prima (...).
Il cuoco afferrò il coltello e con gran cautela tagliò qua e là il ventre del porco. Dai tagli , che si allargavano sotto la spinta del peso, si riversarono fuori mortadelle e salsicce. A quella vista la servitù scoppiò in un applauso e gridò "Viva Gaio!" . Il cuoco fu onorato con una bevuta servitagli sopra un piatto di Corinto e una corona d'argento".
Erano tempi in cui si rispettavano davvero le diete ed i cuochi !
( i brani sono tratti dalla traduzione dell'opera, fatta da Piero Chiara per Mondadori).
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