Scritto da © Marco valdo - Mer, 25/05/2016 - 23:09
Il dito scivola sull'interruttore, il contatto non si chiude, una volontà molle ha ciccato l'intenzione, il dito si risolleva velleitario, sbatte sul duro dell'opposto, spinge verso il basso, ma la voglia dì volontà manca l'intenzione, l'indice è un uncino, per un momento il corpo è lasciato solo, stizza, poi un meditato sentimento, il dito si rilascia, la mente divaga, l'indice titilla l'interruttore, morbido, il bisogno di luce viene messo in discussione, l'interruttore adesso è una scelta, il dito lo cerca come cerca l'umido del sesso, la ragione molla la presa, divarica il tempo, l'indice fruga senza velleità il tasto d'avorio, non ha più ordine, neppure mordente, la volontà vaga, cos'era l'intenzione? La ragione ha velleità che muovono l'aria in cerchi concentrici, il tempo è una follia, l'interruttore non chiude il contatto,
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