Scritto da © Marco valdo - Gio, 09/02/2017 - 18:11
Dobbiamo fermare questa china che ci capitombola nel degrado, che la dobbiamo smettere di barillare come un regolo e ridurci a abbracciare i porcospini quando ci hanno paura, che i nostri figli non sanno più chi erano le Grammatica e scrivono le Robe di Kappa, appoggiati di schiena che ci mancano le basi per metterle, dobbiamo dare gli esempi ai nostri figli, il bagaglio non lo chiudiamo nelle sansonite e poi ci strappiamo i capelli per una canzone di Dalidà, che se abbiamo vissuto e per mandare a migliorare i posteri, che quando eravamo giovani erano in bianco e nero e La valle dell'Eden era triste come Giacomo Dean dopo che aveva rotto la Porsche, dobbiamo dircelo ai giovani che devono essere studiati, che le i vanno cotte ai puntini, che altrimenti si accartocciano e sembrano esse, che se puntiamo sui giovani non dobbiamo premere il grilletto.
Quando eravamo partiti bene stavamo sicuri che ci erano i sette cieli e li volevamo portare a vedere ai nostri figli, ma la retrocessione era svoltato l'angolo e non riuscivamo più a coniugare perché aveva vinto il divorzio e c'era Antognoni che non faceva più parlare con nessuno perché la Fiorentina aveva pareggiato in casa e lui aveva sbagliato un rigore alla ripresa, che era tutto mosso, che bastava vedere una Duna per capire che ci stavamo insabbiando, che poi quando vai al mare piove sempre e allora invece ti impantani, che sembra che stai cercando di scalare la cima Coppi dopo la caponata, gli analfabeti al ritorno cominciano per zeta, che non si deve zuzzurellonare con l'alloro, che poi non ti ricordi le tabelline del sette e del nove e poi ricordi solo il 4x4 a tradizione integrale coi cerchi leghisti, impariamoci ai nostri figli queste cose, che sono le basi per non scrivere le Robe di Kappa seduti sulla schiena, troviamoci le forze e i coraggi per dire in faccia a Annibale “troverai grissini per i tuoi denti, che il pane lo abbiamo finito”
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