Scritto da © María J. De la ... - Ven, 04/11/2016 - 09:14
Che cosa strana quando ti vedi sottosopra!
Subito pensi e tracci su di te un disegno veloce, uno schizzo di linee di fuga, pur non sapendo se esiste prospettiva dove indirizzarle.
Chiudo gli occhi e mi disegno ancora in questa terra di mezzo dell'essere e non, come appena stesa nei fili della biancheria, sgualcita, bagnata, sgocciolando l’anima al sole.
In questo breve istante, leggero e tagliente come il filo di una lama, fra entrambi, appiccicata come con gli spilli mi mantengo in equilibrio alzata allo instabile o in bilico su l’impercettibile. Come le lampadine di natale che si accendono e si spengono, si accendono e spengono, si accendono e spengono…
Apro gli occhi, il sole è acceso...
Chiudo gli occhi e mi disegno ancora in questa terra di mezzo dell'essere e non, come appena stesa nei fili della biancheria, sgualcita, bagnata, sgocciolando l’anima al sole.
In questo breve istante, leggero e tagliente come il filo di una lama, fra entrambi, appiccicata come con gli spilli mi mantengo in equilibrio alzata allo instabile o in bilico su l’impercettibile. Come le lampadine di natale che si accendono e si spengono, si accendono e spengono, si accendono e spengono…
Apro gli occhi, il sole è acceso...
(María J. De la Cruz Guerra)
(Collage. Luciana Urtiga)
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