Scritto da © Il Folletto - Gio, 01/03/2012 - 11:52
Come uno sciame i vestiti
che raccolgo tornato a casa.
I sandali con la suola pulita
quelli neri col tacco a spillo,
la giacchina che ti fascia la vita
e stenta a chiudersi sul seno,
quella vestina di lana che
lascia spazio alla fantasia delle
tue forme. Le calze in trasparenza
ornano pendenti la maniglia della
porta, che apre sul corridoio dove
il piede s'avvolge al reggiseno di
pizzo col caldo profumo d'erba
tagliata e terra strinata di sole,
più in là le mutandine che di
mare schiumoso sanno di te.
La camera in penombra, sottile
fasciame di luce che scolpisce
l'ultima vellutata veste della
pelle guarnita della sottile
attesa di lussuriosa vestizione.
che raccolgo tornato a casa.
I sandali con la suola pulita
quelli neri col tacco a spillo,
la giacchina che ti fascia la vita
e stenta a chiudersi sul seno,
quella vestina di lana che
lascia spazio alla fantasia delle
tue forme. Le calze in trasparenza
ornano pendenti la maniglia della
porta, che apre sul corridoio dove
il piede s'avvolge al reggiseno di
pizzo col caldo profumo d'erba
tagliata e terra strinata di sole,
più in là le mutandine che di
mare schiumoso sanno di te.
La camera in penombra, sottile
fasciame di luce che scolpisce
l'ultima vellutata veste della
pelle guarnita della sottile
attesa di lussuriosa vestizione.
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