Scritto da © lunasepolta - Gio, 11/10/2012 - 11:17
lei come vento aperto ai mulini
nel disfare i tratti della casa, le corolle
appese agli archi del costato
lei che scende dal carro nuziale
con le calze di seta
i sogni piccolissimi, non oltre
l’alpeggio, il canto del gallo
una caramella
sulla lingua dello sposo
lei che inspira il crespo della mano
una presa di neve, quale vergine
inginocchiata a gravitare
la nudità-comparsa, che ammanta
e grida
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