Scritto da © Lorenzo - Gio, 27/10/2022 - 10:43
Majestà, jàcque a re féufe.
Al re si raccomanda petizione
per grande siccità dei tempi andati,
simile in tutti i tempi, come adesso.
Maestà, acqua alle fave, per favore
rivolto al vicerè, nel cinquecento,
il grido di dolore d'un agreste
per la mancanza d'acqua alla campagna.
Così il monarca accolse quest'appello,
facendo costruire quattro vasche
nei pressi delle porte del paese
per la raccolta d'acqua, a beneficio
del popolo assetato e dei poderi
che giove pluvio dava in provvidenza,
durante i temporali ricorrenti,
facendo confluir linfa vitale
nelle pescare dette per tal uso,
agli angoli dei posti predisposti
presso le mura cinturate al borgo.
Sollievo per il popolo abitante
e per campagna lì poco distante.
Lorenzo 27.10.22
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