Scritto da © Lorenzo - Mar, 08/02/2022 - 09:08
Il sogno d'una vita spesa bene
nel segno giusto della mia passione
viaggio un dì sperato e poi vissuto,
benessere su rette parallele,
speranza custodita in uno scrigno
nutrita sempre in fiato di poesia
ed allevata in respiro del tempo.
Ora la meta quasi s'è raggiunta
con grande gioia posso dirlo forte
in veglia di quel pianto che nel sonno
lenisce il gran dolore dell'infante,
impastando pupazzi in marzapane
e botti effervescenti di moscato.
I tanti lustri miei m'hanno donato
gioie, dolori, fatiche e speranze,
giusto miscuglio di tante memorie,
sì ch'arrestava il pianto nell'attesa
d'una nenia dalla madre sognata,
chè divenuta un angelo custode.
E poi tempeste e forti gli uragani,
vele squarciate ai venti e ricucite
con la guida di provvido guardiano.
Divenni grande al volgere d'annate
coi semi delle spighe di frumento
colte e impastate in acqua di sorgente,
pura sostiene i battiti del cuore,
l'ambra farina della mia tenuta,
con tralci dolci e amari per contorno.
Una domanda, caro condottiero,
si pone al mio pensiero meditato
se ho vissuto il giusto, il vero, il bello
trascorso veramente senza il vuoto.
Vita serena, posso continuare,
ancora molto ho da raccontare,
dallo stupore d'albe silenziose
ai dolci sguardi della cara amata.
Sinossi giusta e vera del passato,
quanto al presente, cerco d'adeguarmi,
nel modo mio consueto, nel silenzio.
Con gli uliveti sempre nel mio cuore,
e per la murgia non mutato amore.
Lorenzo 8.2.22
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