Scritto da © Lorenzo - Lun, 06/12/2021 - 09:39
Torna in memoria quel trappeto antico
laddove s'ascoltava la lezione,
vetusta civiltà giammai rimossa,
di contadini ricchi di valori,
fuoco in camino acceso con l'ulivo,
dove la vivandiera preparava
una pignatta colma di legumi,
or quando crogiolava biondi ceci
e miscelava ricca colazione,
acqua di tali buoni cereali,
gustosa con il pane e croce d'olio,
alone di profumo nel trappeto.
Ma cominciamo il nostro annoso viaggio,
quando nel tempo di raccolta piena
con oliarole poste nella vasca,
l'attesa nella strada fino a sera,
i traini pieni e carichi di sacchi,
erano in fila ad aspettare il turno,
nella giornata cominciata all'alba
per la raccolta in campi di contrada.
Nel borgo intanto già si respirava
il mese di dicembre ed attendeva
l'aria di festa nella prima piazza,
basole in pietra pregne della storia
di contadini curvi per fatica
la zappa in spalla ad equilibrare
spina dorsale in illusione vana.
Vendevano le braccia ai compratori
all'imbrunire in piazza presso porta
nell'acre odore d'antica povertà.
Intanto i lumi accesi sotto gli archi
alzavano devoti una preghiera
nel tempo di novena alla Patrona.
E non si può scordare la lezione
di contadini in sacra abnegazione.
Lorenzo 6.12.21
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