Natale

Natale che si vive
e che s'attende ancora
vincolo eterno infine

 

dei giorni in divenire
ricordo ultimo giorno
d'un dì Natale infante

 

ancora ero fanciullo 
in giorni tristi e cupi
mi presero per mano

 

calando il mio giaciglio
nell'alba decembrina
fumosa e freddolosa

 

i vecchi anni cinquanta
impressi nel mio cuore
soltanto un anno appena

 

passata via di mezzo
con gli occhi ancor socchiusi
da tenebre notturne

 

passi sommessi e tristi
in quella notte oscura
e si vegliava in casa

 

così compresi allora
svegliandomi al reale
il volto della morte