Scritto da © Lorenzo - Gio, 13/01/2022 - 10:49
Di costui non possiam dare né il nome, né il cognome, né un titolo, e nemmeno una congettura sopra nulla di tutto ciò: cosa tanto più strana, che del personaggio troviamo memoria; […] ma per tutto un grande studio a scansarne il nome, quasi avesse dovuto bruciar la penna, la mano dello scrittore.[…] “il caso d’un tale che, [...] aveva stabilita la sua dimora in una campagna, situata sul confine; e lì, assicurandosi a forza di delitti, teneva per niente i giudizi, i giudici, ogni magistratura, la sovranità; menava una vita affatto indipendente; ricettatore di forusciti, foruscito un tempo anche lui; poi tornato, come se niente fosse…” […] prenderemo qualche altro passo, che ci venga in taglio per confermare e per dilucidare il racconto del nostro anonimo; col quale tiriamo avanti.
Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi, Capitolo 19
Anonimo, non posso nominarlo,
venuto dall'oriente misterioso
supereroe di lacrime amare
viaggia in superpass degli aeroplani,
beffardo ascosto sotto pelle d'uomo
percorso gratis senza passaporto,
nè vigilanza possa contrastarlo
anche se l'ospite del tutto ignaro
passa esentasse prima di salire.
Quindi s'accomoda sulla poltrona
non ha preferenze il maligno astuto,
un pallina infida e crudele,
una lumaca dalle mille antenne
feroce e silenzioso in mutazioni,
cambia la pelle d'un camaleonte
l'innominato, subdolo maldetto.
E' sua dimora casa della gente,
nella campagna, in aria che respira,
indipendente, sguazza nei delitti
regno di fuorusciti in mille volti,
un fuoruscito anch'esso dai confini.
Tiriamo avanti, è sempre carnevale
nei dì che trascorriamo nell'attuale.
Lorenzo 13.1.22
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