Scritto da © Lorenzo - Mer, 19/07/2023 - 13:15
Vùlte e gìre tèrre
la ricchèzze vèine
Voltando e girando la terra
si diventa ricchi.
L'aratura contribuisce
ad avere un buon raccolto.
Sentito questo detto l'altro giorno
al festival d'ulivo e civiltà
dei contadini d'oggi e poi di ieri.
Un aforisma narra l'aratura
di zolle rinnovate di campagna
per coltivar la terra a nuovi slanci
e prepararla a semine innovate,
d'evento già parlato in questo luogo
ed or mi preme raccontare il mito
tante leggende cantano la terra,
tra le altre c'è l'aratro d'Odisseo.
La sua follia, falsa, a dir il vero,
vissuta fra le zolle con l'attrezzo.
Si finse folle onde evitar la guerra
dei greci contro i teucri annunciata.
Doveva per profeta star lontano,
da Itaca sua patria e dalla sposa,
la flotta era già pronta per salpare
ma Ulisse ritardava a quell'evento,
il generale acheo andò a trovarlo,
a chieder lumi della sua rinuncia.
Arava il condottiero nel suo campo,
fingendo d'esser pazzo nel percorso,
frasi sconnesse, seminando il sale,
invece di sementi per dar frutti
tanto d'inaridire amate zolle,
per farsi creder folle ai convenuti.
Cartina al tornasole come prova,
per controllar follia veritiera,
Palemede, un furbo combattente,
pose fra zolle il tenero figliolo,
Telemaco l'infante ed indifeso.
S'accorse Ulisse di manovra triste,
voltò di scatto il vomere d'aratro,
salvando il suo figliolo dall'eccidio,
la sua follia così fu smascherata
quindi, dovette, a forza, sì partire,
lasciando la sua isola e gli affetti.
Abbiamo già parlato d'aratura,
i tempi i luoghi in tutte le stagioni,
conoscono i nostri contadini,
gli attrezzi da portare alla bisogna.
Buoi o cavallo avanti a quell'attrezzo
ed ora col trattore questo il mezzo.
Lorenzo 19.7.23
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