Scritto da © Lorenzo - Gio, 17/02/2022 - 08:53
"Il cupo-cupo è uno strumento
rudimentale fatto di una pentola [...]
chiusa da una pelle tesa come
un tamburo. In mezzo alla pelle
è infisso un bastoncello di legno."
Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, pag. 174,
Einaudi Editore, Edizione 16, 2021
Un vaso in terracotta ricoperto
d'una membrana in pelle d'una capra
fermata a giro d'uno spago o un filo
al centro un foro, dentro un bastoncello.
E ritma stesso suono cupo cupo
effetto che s'infrange nell'orecchio
tono baritonale, basso e oscuro,
ricorda il nano brontolo, dei sette.
mentre strisciando mano sul bastone
il cantautore la nenia l'intona.
Un cupo cupo in tempi decembrini
si vibra in batteria d'orchestrina
di ragazzini nella strada in festa.
Sembra un lamento cupo al far di sera,
e porta serenata sotto casa,
per ricompensa, una strenna austera
pugno di fichi secchi dell'estate
oppure poche cose fatte in casa,
pane e focaccia e qualche mandarino.
La nenia si suonava a Caterina
al Medico, a Madama Mariettina,
allo Scrittore ch'era lì al confino,
scontava il suo dissenso a quel regime,
vecchia memoria d'anni trentacinque.
Per i cantori di malinconia,
un barone, con un pò di nostalgia.
Lorenzo 17.2.22
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