Nacqui buffone
e già calciatore
mi ritrovai nel pallone,
divenni poi un esaltato
con il calcio giocato,
sempre avvezzo
ad ogni tipo di scherzo.
Da una strana malattia
provato ed anche toccato,
per sorte avversa
fui medico per fato
e poiché forzato
in medicina non mi sono
mai aggiornato.
Come medico, pertanto,
specialista di niente
sono appena decente
per buona coscienza,
valgo davver poco
e non pretendo niente.
Ma ben fantasticando
allo scopo di sopravvivere
a troppi patimenti,
per eccelsa trama
mi sento
il pilota dell'anima,
per dolce fato
rappresento
il poeta dell'amore
e per bontà divina
il cantore della vita.
In virtù di tanto,
se vengo deriso,
me la prendo soltanto
in nome e per conto
dello spirito che rappresento.
E così fu per mio nipote,
avvenente urologo
e specialista del sesso
alla scuola di un tal Mirone,
che appena profferì
di non rompergli l'anima
con solite poesie, non ci vidi più
e d'allor con me non gioca più.
Caro nipote,
io non so scrivere
romanzi d'amore,
non sono all'altezza
di Eco e Ammaniti,
emeriti scrittori
e tuoi autori preferiti.
Tuo zio, purtroppo,
non ha fantasia ma solo follia,
da sempre è avvezzo allo spirito
e poco incline alla materia.
Con le mie scritture, però,
d'ora in poi mi seguiranno in tanti
perché sulla scala della conoscenza,
illuminando la caverna di Platone,
il corpo è il fantasma della materia
nel grigiore del cogito,
lo spirito è il fantasma del corpo
nello splendore della ragione,
l'anima è il fantasma dello spirito
nel bagliore dell'intelletto,
la Luce è il fantasma dell'anima
nel fulgore della sapienza
e la Verità è il fantasma della luce
nel candore della contemplazione.
- Blog di Francesco Andrea Maiello
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