Scritto da © taglioavvenuto - Mar, 01/02/2011 - 13:53
- Dove va l’oceano? Perché dovrà pure andare da qualche parte.
- Non ti preoccupare.
- Non mi hai risposto.
- Perché non è importante.
- In che senso non è importante?
- Le direzioni sono tante, tantissime. Non so se il nostro cervello riuscirebbe a contenerle tutte. Non so nemmeno se a calcolarle e a memorizzarle ci riuscirebbe un supercalcolatore di ultima generazione.
- Vuoi dire che non sai perché mi ami?
- Si, è questo.
- Ieri sera, quando sono tornata dal parrucchiere, mi hai guardata con occhi sorpresi, piacevolmente direi; e mi hai baciata. Vuol dire che prima ti piacevo meno?
- Vuol dire che ti ho trovata diversa, ma anche prima ti baciavo.
- Si, ma di più o di meno?
- Una variazione sul tema. Da noi si dice che a mangiarli tutti i giorni, anche i cappelletti stufano.
- Ahahahah.
- Mi piaci quando ridi.
- Ti eccito?
- Mi parte qualcosa.
- E quando leggo? Quando sono triste?
- Può partirmi qualcosa ugualmente, in modo più lento credo, più insinuante, strisciante, sotterraneo.
- E quando lavoro? Perché mi giri attorno?
- Perché non ho nulla da fare.
- Ah, quindi un’altra componente oltre il desiderio.
- Si, due componenti almeno.
Lei rimane un attimo a riflettere.
- Domani mattina ho l’appuntamento con l’estetista e, nel pomeriggio, con l’igienista dentale.
- Sei bellissima, dammi la bocca.
- Non trovi che abbia gli incisivi troppo larghi?
- Te li masticherei. Sai che mi piace addentarteli. Ahahahahah, aprirteli di lingua.
- Insomma, non c’è qualcosa che non ti piaccia di me?
- Ci dovrei pensare.
- Stanotte ti piaceva tutto. Vedi che non mi ami?
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