A Guantanamo si tortura, ho chiesto una depilazione a gamba intera e dopo tre giorni di strappo con lo scotch alto un cm, non siamo ancora arrivati al polpaccio.
Speravo nelle arance ma so avete, tu e Franco, avuto spiacevoli disguidi all'aeroporto e la frutta è deperita. Sentito anche strane voci sullo stato d’uso delle tre banane che avevi
promesso di portarmi. Qualcuno fra voi due le ha fatte sparire, non faccio nomi, buccia e tutto.
Come sto? Benissimo: sangue da naso, me dol'na gamba, go afano de stomago(1), giramenti de testa , acqua morta in bocca. Fame tanta: desidero più robe garbe(3), e sfritto di cipolla, e anche sete, quindi bere acqua brusada (4), insomma le solite cose che piacciono a tutti. Co' a boca no bate i pèti no fa late (5).
Chi non deperisce è la mia compagna di cella che mi guarda con occhi languidi; ora, che mi si accusi di terrorismo all’autore che posta incollando da word e mi si rinchiuda, mi sta anche bene (a volte è meglio il carcere di rispondere a decine di pvt su splinder), ma che debba condividere la cella con un’altra persona, che scrive poesie migliori delle mie (e che ci vuole?!) e le posta su “Guantanapoesia” preferivo di no! Questo, non per invidia atroce dell’abilità altrui, ma per la concentrazione di cui abbisognano le mie “Cose così” soprattutto i titoli fra le parentesi quadre. Tutti son capaci di metterle tonde!
Segno inequivocabile che l'estate si sta allontanando: sono arrivate le tavole dell'acqua alta sul sottoportico della banca d'Italia a Rialto, vedo dalla tv satellitare di cui è dotata la mia suite.
Stanno arrivando con il pranzo:schivanee de bisato, salti de simia, minestra de fasioi.
Dio salvi la regina.
Manu da Guantanamo
(1) - voglia di vomitare- (2) - capogiri- (3) - cibi non del tutto maturi o cose aspre tipo limoni (4) - acqua bollita con pane bruciato dentro la caraffa (5) - non traduco per dispèto
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