Scritto da © Bruno Amore - Sab, 03/07/2010 - 09:56
Caro Mario
Io sto bene, tu come stai?
Ti ringrazio della visita, poteva essere imbarazzante. Mica siamo parenti.
Come ti dissi, trattano bene, in un certo senso è un posto tranquillo. Pulito e ordinato. Il cibo non è male, un po' scontato, poche variabili ma, anche a casa?..., e non importa molto.
Qualche libro dei miei e poi c'è una biblioteca, titoli scontati di ordinaria buona cultura di massa, nessuna nuova emozione letteraria, insomma.
I compagni? Ognuno ha i propri pensieri da elaborare e si reagisce a seconda della propria sensibilità. Però c'è del rispetto per le traversie degli altri, ho notato.
Si! i figli vengono. La femmina meno, non riesce a farsene una ragione. Mi spiace molto per lei, è una ragazza dolcissima.
Lo so, lo so, nessuno si aspettava una cosa così, anche se...lo sapevate tutti...insomma, ormai...
E pensare che se non avessi portato la biancheria in lavanderia...quelle a gettoni.
Sai, approfittai dell'orario notturno: non c'era mai nessuno. Ho fatto in un lampo a metterla dentro. Poi...era perfetta, linda e asciutta. Sapevo che se si fosse seccato, sarebbe stato un problema lavarlo via.
Qualcuno, però, mi ha visto e si è ricordato di me.
Come ho fatto? Non lo so - in definitiva - davvero bene. Lì per lì ma, a pensarci ora...non è stato semplice: dopo anni e anni di convivenza, sopportazione e compromessi, poi uno esplode?
No! Tu non puoi capire. Queste cose bisogna averle vissute o viverle.
Un giorno dietro l'altro, con le spalle al muro, per quieto vivere. Perché ci sono i figli; il mutuo della casa; lei, sua madre, che - poverina - è rimasta sola e viene a vivere con noi. E tu, sempre più nell'angolo, devi dare spazio, per il bene della famiglia.
In fondo che ti costa? Qualche libro in meno, qualche film o rappresentazione teatrale che - vedrai - daranno in tv; gli amici, che è meglio perderli che trovarli e, poi, il massimo: smettila di guardare le donne.
Trecentosessantacinque volte l'anno. E...che cazzo!
E quel giorno, le sue grida di rimprovero mi stavano facendo impazzire di rabbia ed io a gridare: bastaaa!...bastaaaa!...basta!
Ho cominciato a far volare oggetti, così, per sfogarmi e ho trovato l'accetta, pensa...
Era li da agosto, quando con le sue insistenze ossessive mi aveva costretto a preparare i legnetti per accendere il camino l'inverno successivo, e...
Sì! sto bene, ora. Qualche pasticca e via...
Ciao, Mario e grazie ancora per la visita.
Carcere Vita, un giorno / qualsiasi / di ordinaria follia.
Bruno
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