Scritto da © blek - Sab, 03/03/2012 - 16:41
Leone Assorto
Leone Assorto
Indomito felin ormai ammansito
Poni lo sguardo lì ai vitrei monti
Or v’è fioca luce e la ment’appanna.
Dei sogni veri allor che tu aitante,
sguazzavi, pur senza provar diletto.
Lì meco stiano giumentose ancelle
Si ch’io allettar potei le più belle.
C’altro fiutavi dell’eterea terra
Se ch’essa non era la più bella!
Or’assorto nel vano domandarti
Che val cercare in questi anfratti?
Vaghi d’inerzia nell’ingrato mondo,
ove dicono che non sei fecondo.
M’ecco a me apparir nel mio quieto
Cromia amorfa, cui travagli miete.
Poni la scia del tuo, a me par, tormento;
fa ch’io m’inebri di tal’evento.
C’altro sognar ormai se non le stelle?
Del fato ora noi assurgiamo a perle.
Antonio Stasi
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