Scritto da © Bruno Amore - Sab, 10/07/2010 - 07:40
nel fragore della notte
della mia malinconia
sentivo la mia solitudine
accartocciarmi come
una merenda non finita
da rifiuti.
e sgomitare m'ha portato
abrasioni cocenti
ai gomiti delle strade
che avrei imboccato
per andare altrove.
allora la stagnola di quell'involto
resistente oltremodo
è tornata utile, protettiva
e se non possono volare i sogni
neppure i fulmini della vita
hanno agio di entrare.
un avatar, forse, mi porterà
fuori con una livrea smagliante
da rendermi irriconoscibile
irraggiungibile.
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